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Marzo 16, 2022

Ruba i miei tool per la SEO

In tanti mi chiedono spesso quali tool siano i migliori per lavorare alla Seo On Page di un sito web.

La risposta è che non lo so, non so quali siano i migliori. So quali sono i migliori per me, quelli con cui mi trovo bene con i quali ottengo risultati.

In questa pagina trovi l’elenco sempre aggiornato dei tool che utilizzo io per migliorare la SEO On Page dei miei clienti

Nota: Alcuni dei link potrebbero essere di affiliazione

Outranking

Tool per l’ottimizzazione SEO on page. Fa tutto quello che fanno i plugin di SEO (tipo YoastSeo o RankMath) ma lo fa meglio e, soprattutto, lo fa per quei CMS che non hanno i plugin (tipo WebFlow).

Perchè lo fa meglio? Perchè ha anche la funzione AI Writing integrata, tu inizi una frase e l’intelligenza artificiale conclude il paragrafo al posto tuo (al momento in Italiano non funziona benissimo ma ci stanno lavorando).

Su Outranking si può scegliere di lavorare a diversi tipi di copy, non solo SEO Blog ma anche comunicati stampa, ricette (perfetto per i food blogger), script per video YouTube e Webinar e ha anche la funzione SEO Optimization che permette di importare un blogpost da ottimizzare inserendo solo il suo url.

Logo Outranking

Outranking fa una cosa molto utile quando lavori all’ottimizzazione di un contenuto, sia che tu lo abbia scritto direttamente in piattaforma, sia che tu lo abbia scritto su un doc e poi importato e sia che tu stia ottimizzando un contenuto già online: analizza le pagine web che sono attualmente online per la tua keyword principale e ti fornisce i parametri per l’ottimizzazione.

Sembra una scemata ma non lo è.

Dobbiamo sempre ricordarci che la SEO è una maratona, non solo nel senso che è un lavoro lungo e faticoso e che non da risultati immediatamente, ma anche nel senso che è una gara contro gli altri. Solo una pagina web può essere la prima e solo 10 possono stare in prima pagina di SERP.

Quando ottimizziamo quindi, non dobbiamo solo creare il miglior contenuto “in assoluto” ma anche uno che sia il migliore di quelli attualmente online, migliore dei nostri competitor.

Spoiler: non sempre le due cose vanno di pari passo

Analizzando la SERP, Outranking ci mostra anche quali keyword vengono utilizzate dai competitor e con quale frequenza, quanto sono lunghi mediamente i contenuti e tante altre informazioni che ci aiutano ad ottimizzare il nostro articolo “quel tanto che basta in più” da battere i nostri rivali.

Figo, utile. Bisogna prenderci un pochino la mano ma funziona molto bene.

Topic Mojo

Topic Mojo è l’alternativa ad AnswerThePublic per la ricerca di query correlate. È molto utile quando si prepara la strategia di un blog, è un ottimo strumento per cercare nuovi argomenti di cui scrivere e, soprattutto, argomenti ricercati dagli utenti.

Topic Mojo ha anche la funzione Topic Model che permette di individuare gli argomenti più rilevanti correlati alla query principale e, udite udite, il loro intento di ricerca.

Finalmente basta articoli scritti sulla query con l’intento di ricerca sbagliato.

Perchè sceglierlo al posto di AnswerThePublic? Perchè costa meno.

Logo Topic Mojo

WriterZen

Per cosa lo uso io: ricerca keyword.

Ricerca keyword, attenzione, non query correlate; quella è un’altra storia, fornisce anche le query correlate ma quello lo fanno quasi tutti.

Nella funzione Keyword Explorer, WriterZen indica anche il Cost Per Click, il volume di ricerca e una panoramica della SERP.

Cose carine che fa ma che io non uso: Creazione contenuti (come Outranking ma “peggio”), Topic Discovery (prova ad essere bravo come Topic Mojo ma non ce la fa) e controllo antiplagio (per assicurarsi di non essersi “ispirati troppo” alle proprie fonti).

Però per la ricerca keyword non lo batte nessuno.

Logo Writer Zen

Nozzle

Monitora il posizionamento del tuo sito web. Che senso ha fare la SEO se poi non si monitorano i risultati?

Per quello c’è Nozzle! Monitora le keyword, la Click Through Rate, Il ranking totale del sito, il volume di ricerca e tanti aspetti che, onestamente, mi hanno fatto esplodere il cervello quando li ho visti (non scherzo, Nozzle ti dice a quanti pixel di distanza dalla cima della pagina della SERP si trovi il tuo risultato più alto. Non so cosa farmene di questa informazione ma ora non posso più farne a meno).

Nozzle monitora anche lo share of voice dei competitor, aiutando a capire quando (e quanto) performino bene sia dal punto di vista della SEO, sia dal punto di vista dei social



Scalenut

Scalenut è un tool per l’ottimizzazione on page, fa tutto quello che fa Outranking ma, per ora, lo fa solo in inglese.

“Gaia, cosa te ne fai allora?” Già sento la domanda in lontananza. L’ho preso perchè costa poco e ho un cliente per il quale scrivo solo in inglese.

Ha una feature molto interessante che si chiama AI Copywriter. È un servizio che usa l’intelligenza artificiale per creare short form content ovvero contenuti brevi come meta-descrizioni, descrizioni prodotto, paragrafi conclusivi e, cosa molto molto potente, utilizza l’AI per generare nuove idee di blogpost.

Che poi, io dico blogpost ma possono essere anche contenuti social o video di YouTube. Insomma, genera idee per contenuti. Posso dire che è una figata?

Logo Scalenut

True Ranker

El True Rànker come lo chiama il suo fondatore (e come ormai lo chiamiamo anche noi) è uno strumento per monitorare il posizionamento del sito web.

Torniamo al discorso di prima: a cosa serve fare la SEO se poi non si monitorano i risultati? Come facciamo a sapere se stiamo lavorando bene? Con True Ranker.

Qual è la differenza con Nozzle, quindi?

Costa poco, costa molto meno di Nozzle. Il piano base costa 7 euro al mese; certo, va bene giusto per monitorare un progetto personale ma a quel prezzo ne vale davvero la pena.

Il piano agenzia offre il monitoraggio di un numero talmente assurdo di keyword che è praticamente impossibile raggiungere il limite. Il grande vantaggio è che permette di condividere la propria dashboard con il cliente, quindi permette di selezionare quali dati vogliamo mostrare al nostro cliente e condividerli con un link che si aggiorna in tempo reale. Estremamente comodo per quei clienti che “mi mandi un report?” ogni venti minuti (se penso ad una cliente in particolare che faceva queste richieste quando lavoravo in agenzia, ancora mi viene acidità di stomaco).

Logo true ranker

Mangools

Mangools è una suite di strumenti che fa tutto quello che fanno i tool che ho elencato sopra e probabilmente anche di più. Però io non lo uso per questo, costa troppo.

Ha una chicca però, un’estensione gratuita per Chrome che permette di analizzare la SEO On Page di qualunque pagina web. Questo è il solo motivo per cui lo uso ed il motivo per cui lo consiglio; sei stato contattato da un nuovo cliente e vuoi fare bella figura mostrandogli i problemi del suo sito e come tu li possa risolvere? Mangools, click, fatto.

Figurone assicurato!

Logo Mangools

Mangools offre anche uno strumento unico di cui, ammetto, non pensavo di avere bisogno fino a che non l’ho scoperto. Si tratta di un simulatore di SERP gratuito che ti permette di sapere in anteprima in che modo verranno visualizzati meta-titolo, meta-descrizione e url su Google.

Già sento qualcuno dire “ma non è la stessa cosa che fanno Yoast e RankMath e tutti gli altri plugin per la SEO che tutti hanno su WordPress?” Sì, MA:

  • Magari una persona non usa WordPress (ad esempio, WebFlow non ha i plugin per la SEO)
  • Magari ti viene commissionato un articolo e tu lo devi consegnare al cliente che poi si occuperà di pubblicarlo. In questo caso devi consegnare tutto, anche meta-titolo e compagnia, ma non puoi valutarli tramite il plugin di WordPress
  • Magari stai lavorando alla strategia dei contenuti per un cliente o stai revisionando il suo materiale prima della pubblicazione e non vuoi accedere o non hai accesso al backend del suo sito
  • Magari ti va così e basta

Quando parliamo di meta-titoli e meta-descrizioni, anche quando insegniamo, spesso diciamo una cosa non corretta, per il bene della semplicità: i meta-titoli devono essere al massimo lunghi 70 caratteri e le meta descrizioni intorno ai 160 caratteri.

Spoiler: non è vero

La verità vera e verissima è che i meta-titoli devono essere al massimo lunghi 600 pixel e le meta-descrizioni al massimo 960 pixel per la visualizzazione su desktop e 680 pixel da mobile.

Ora, Word e gli altri programmi di videoscrittura non conteggiano i pixel ed è più facile fare un approssimazione con il numero di caratteri. Peccato che una m occupi più pixel di una i, e quindi due meta-titoli diversi ma entrambi di 70 caratteri saranno visualizzati in modo diverso.

E per questo c’è il simulatore di SERP di Mangools, che conta i pixel e ti dice non solo se le tue informazioni verranno visualizzate correttamente, ma anche di quanto stai “sforando”.

Non avrei pensato di averne bisogno, mai nella vita.

E ora non posso farne a meno.